È iniziata da poco più di due settimane la raccolta del mirtillo in provincia di Cuneo, e il bilancio per ora è decisamente positivo. A fare il punto della situazione è Giuseppe Ribotta, fondatore della società cooperativa agricola Ribotta Group, realtà con sede a Revello, nata nel 2014 e attiva nella produzione e commercializzazione del piccolo frutto.
"Abbiamo cominciato intorno al 5-6 giugno – spiega Ribotta (nella foto sotto) – con qualche giorno di ritardo rispetto alla norma, ma praticamente in linea. La qualità è ottima, così come la conservabilità dei mirtilli, grazie a un clima che finora ci ha aiutato: piogge abbondanti ma precoci, che hanno favorito lo sviluppo del frutto, seguite da giornate calde e notti fresche, condizioni perfette per una maturazione lenta e uniforme".
Mirtilli made in Piemonte: riconoscibili e richiesti
Il cuore della produzione Ribotta è il mirtillo della varietà Duke, a cui si affianca una quota di Draper, molto apprezzata nel Regno Unito. Ma ciò che fa la differenza, secondo il fondatore, è l'origine: "Il nostro mirtillo, quello della nostra vallata, ha caratteristiche organolettiche uniche. Chi lo assaggia, poi lo richiede e spesso aumenta i volumi. Non è una frase fatta: le condizioni climatiche e ambientali della zona lo rendono davvero riconoscibile".
Mercati esteri in fermento, l'Italia si muove
Nonostante una coda di prodotto spagnolo ancora presente sui mercati a inizio campagna, l'accoglienza del mirtillo italiano è stata subito positiva: "Il nostro prodotto sta rispondendo molto bene, soprattutto all'estero. Germania, Regno Unito, Svezia, Svizzera sono mercati consolidati, ma anche il consumo interno comincia a dare segnali interessanti. C'è più consapevolezza, si capisce che è un prodotto nazionale e di qualità".
A oggi, l'export rappresenta oltre l'80% del giro d'affari della cooperativa: "Il mercato italiano pesa ancora troppo poco, sotto il 20% – ammette Ribotta – Bisogna lavorare sulla cultura del consumo. All'estero, invece, il nostro mirtillo è sempre più richiesto, soprattutto in Germania, dove qualche anno fa si faticava persino a proporlo. Ora ci cercano loro".
Un segnale interessante arriva dal Regno Unito, un Paese che continua a mostrare interesse per il mirtillo italiano, nonostante le complessità post-Brexit: "Non abbiamo avuto grossi problemi. Il mercato è rimasto stabile, anche se oggi servono più documenti e più attenzione alle procedure doganali".
Bio e sostenibilità: scelte coerenti, packaging green
Nel segmento biologico, Ribotta Group si attesta su una quota tra il 20 e il 25% della produzione, con margini di crescita. "Il bio ci viene richiesto soprattutto nei Paesi del Nord Europa. Lavoriamo con packaging biodegradabili per il mercato biologico, così da proporre una confezione coerente, oltre che sostenibile. È un valore su cui vogliamo continuare a investire".
La commercializzazione del mirtillo piemontese andrà avanti fino a metà o fine luglio, e le previsioni restano positive. "Se il clima continuerà a essere favorevole, ci aspettiamo una stagione stabile e di alta qualità fino all'ultimo giorno. Le premesse per un'annata ottima ci sono tutte", conclude Ribotta.
Per maggiori informazioni:
Giuseppe Ribotta
Ribotta Group Soc. Coop. AgricolaVia Traversa Canonica, 1
12036 Revello (CN)
+39 0175 257550
[email protected]
www.ribottagroup.it